DUNE 2019,
L’ENIGMATICA MADRE NATURA INDOSSA UNA MASCHERA

La vita è un grande palcoscenico racchiuso tra le falde del cielo e percorso di sbieco da fiumi di maschere singolari ed irripetibili.

Tra queste c’è Madre Natura, Tradition Inspiration by Dune 2019: una donna eterea dal fascino discreto, attrice inconsapevole della sua stessa esistenza.

Madre Natura, si ispira alle donne di Sinai, un paese asiatico meraviglioso, dove i tradizionali burqa musulmani sono sostituiti da maschere molto particolari” ha spiegato l’Art Director Giusy
D’Onghia.

Da Madre Natura discendono tutte le icone di Dune 2019 e la sua figura incarna a menadito il concept stesso della collezione; di contesto, la sua presenza si fa lucida testimonianza della cultura
musulmana che trafuga l’individualità di ogni donna, il cui unico spiraglio di luce è un fioco raggio di sole che accarezza appena lo sguardo, quel poco che serve a distinguere il giorno dalla notte.

Madre Natura non ha scelto quale parte recitare nel canovaccio della sua storia; le è stata affibbiata una maschera, forse troppo stretta per il suo viso oppure così larga da caderle e permetterci di scorgerlo”, ha continuato l’Art Director.

La dialettica ancestrale di vita e morte corre per l’antinomica commistione di effetti Wet and Dry sulla chioma, dove spesse trame afro si associano a capelli lasciati lisci, in piena libertà di movimento.

L’acconciatura per forma e colori vuol essere, altresì, un tributo alle mama africane, dalla pelle color cioccolato, tradizionalmente fasciate da corposi turbanti: ancora una volta si riconosce quella
matrice africana che sottende l’intera collezione.

Nel trucco, le labbra sono rosate e lo sguardo marcato da uno smocking eyes molto intenso, che accoglie sulla palpebra tocchi di verde. Il riferimento è al vestito cinigliato che le lambisce il corpo
senza cuciture, esaltandone a pieno le convessità della forma.

L’intera figura è avvolta in un alone misterico impenetrabile ai più e che ne acuisce la sensualità, già resa manifesta dalla maschera; l’espediente pur spersonalizzando, finisce col caratterizzare e
trasmettere l’immagine di una teatrante consumata tra le pagine ingiallite della sua ultima tirata.

E’ una delle donne più belle che io abbia mai creato. Madre Natura è stanca di doversi coprire ma conscia che la maschera le si è ormai incollata al viso e se prima ne oscurava la bellezza, adesso la preserva.”