DUNE 2019,
LA STYLING INSPIRATION E’ NELLA SABBIA
Per descrivere “Donna Sabbia”, la Styling Inspiration di Dune 2019 si potrebbe rivisitare una celebre massima pavesiana e renderla al pubblico come: “prima di essere sabbia, saremo indomabili onde”.
La citazione sostituisce le leggere increspature dell’arena omanita ai flutti del mare e sembra quasi ripercorrere l’iter di Kultò Hair Academy, un viaggio semi onirico attraverso terre e culture incontaminate e mutevoli, proprio come le onde, viziose schiave di Eolo e Crono.
“Ho disegnato una donna che incarnasse a pieno la discontinuità del deserto omanita, un luogo modellato incessantemente da tempo e vento” ha dichiarato l’Art Director Giusy D’Onghia.
La Donna Sabbia imprime i suoi passi felpati nell’arena seguendo movimenti ordinati e cadenzati, eppure ci sembra che giri su sè stessa, travolgendoci in un turbinio indistinto ed antinomico di forme e colori.
Sulla sua testa coesistono singolari effetti “Wet&Dry”: la coda è asciutta, percorsa da onde lievi che hanno la consistenza di sussulti, il ciuffo è lucido, quasi imperlato di sudore nella foga del movimento. Proprio le onde, create con la piastra e plasmate sotto le dita veloci dell’Art Director, sembrano schermire il viso dai raggi cocenti del sole, preservandone immutati i pigmenti bruni dalle sottili venature auree.
“Prima di Donna Sabbia non avevo mai truccato una donna di carnagione scura. Adoro mettere in pratica tutto ciò che ho studiato, per questo non mi sono tirata indietro. Ho marcato il suo
sguardo, lavorando sugli occhi e beneficiando degli effetti di “parasole” offerti dalle onde. Ho lasciato le labbra volutamente nude, perché ne emergesse il volume in tutta la sua straordinaria
naturalezza”.
Donna Sabbia intinge i suoi capelli nell’arena, compiacendosi di vividi colori caldi declinati in iridescenti sfumature sulle lunghezze. Anche il suo vestito sembra risentire dei vortici di colore di
“Snacke-effect” e si lascia stropicciare come vinto, dalle torride folate di Ghabi, il vento caldo del deserto omanita.
“Donna Sabbia è volubile proprio come il vento. La vera sfida è stata afferrarne tutti i movimenti, dalle pulsioni più impercettibili ai repentini cambi di forma. L’icona è lo specchio riflesso del paesaggio che l’ha partorita, mobile, irrequieto, incostante. Starle dietro si è rivelato eccitante e, a giudicare dai risultati, decisamente soddisfacente”, ha concluso l’Art Director Giusy D’Onghia.